20 Maggio 2022

Quasi mille militari portoghesi partecipano a un’indagine del Sinodo

Europe
Format: Texts & Image
Type: Consultation Method, Synod Events
Organisation: Archdiocese / Diocese

I militari della Diocesi delle Forze Armate e di Sicurezza del Portogallo / Ordinariato Castrense vogliono che i cappellani sviluppino un lavoro più “quotidiano” e non solo nelle “missioni di servizio”. Un’altra delle richieste dei quasi mille militari che hanno risposto all’indagine sinodale promossa da questa diocesi è stata l'”accoglienza di tutti”, evitando “l’arroganza, l’indifferenza e la gerarchizzazione della Chiesa”.

La Diocesi delle Forze Armate e di Sicurezza del Portogallo ha condotto questa indagine per rispondere alla richiesta di partecipazione di Papa Francesco. “Così anche noi, come Chiesa, sebbene in un ambiente molto specifico, come quello delle Forze Armate e di Sicurezza, abbiamo voluto contribuire alla comprensione di questo dialogo e di questa riflessione ascoltando e accogliendo le impressioni, le testimonianze e i dati sull’essenzialità della Chiesa, nella comunione, nella partecipazione e nella missione”, dichiara il maggiore Leonel Castro, coordinatore dell’équipe sinodale, alla Commissione per la Comunicazione del Sinodo dei Vescovi.

L’équipe sinodale della diocesi delle Forze armate e di sicurezza ha lanciato l’indagine a febbraio. Hanno partecipato quasi 1.000 militari. “In un ambiente così eterogeneo come il nostro, con una grande diversità di opinioni ed esperienze a diversi livelli sociali e culturali, la mia valutazione di questo lavoro è molto positiva, e questo è evidente nel contributo che 958 militari hanno dato contribuendo alla riflessione e allo studio”, conclude Leonel Castro.

Castro sottolinea che ai sondaggi hanno risposto “con maggiore incidenza i settori dell’Aeronautica, e la fascia d’età più rappresentativa è quella tra i 36 e i 50 anni, con una percentuale di risposte prevalentemente maschile”.

I risultati hanno “espresso la necessità di ringiovanire il gruppo dei partecipanti alle attività di cappellania”, l’importanza di “accogliere tutti, indipendentemente da chi sono” e, in termini di formazione umana, “l’importanza di realizzare azioni di formazione, attività di volontariato e altri eventi importanti per creare uno spirito di solidarietà”.

Le conclusioni presentate, rese note anche ai media portoghesi, parlano di una “implicita disillusione” sul “ruolo della Chiesa oggi nella società”, di “scandali” che “alimentano questa disillusione” e di una “apatia tra la comunità militare, con un gran numero di non praticanti, senza partecipazione ai sacramenti”.

Anche il vescovo Rui Valério, vescovo della Diocesi delle Forze Armate e della Sicurezza del Portogallo, condivide il suo punto di vista sull’indagine, i cui risultati sono disponibili integralmente sul sito ufficiale: “Si può dire, a titolo di condivisione, che se da un lato abbiamo notato nelle persone la sete di partecipare – un desiderio che si riscontra anche in persone lontane da una vita cristiana attiva – dall’altro – aspetto rilevante – c’è stato un processo di motivazione a catena, cioè chi ha partecipato, ha poi motivato altri a fare lo stesso. E questo è stato bello da vedere, perché è di per sé un atto sinodale molto profondo, perché era a livello motivazionale; e oggi è così importante che siamo in grado di diffondere la nostra gioia e di suscitare gioia, diffondere la nostra motivazione e generare motivazione, diffondere la nostra fede e aiutare i nostri fratelli e sorelle ad aderire a Cristo. Questo è camminare insieme.

Il vescovo portoghese ha anche contestualizzato storicamente il rispetto che i militari hanno per la Chiesa in questo Paese. “Nel caso del Portogallo, in particolare, fin dall’origine della nazione, la presenza della Chiesa nelle Forze Armate è stata pacifica e consolidata. La Chiesa è rilevante nella sfera militare e, come tale, tutto ciò che la riguarda, riguarda anche le Forze Armate. C’è, infatti, un rapporto di rispetto e considerazione, direi addirittura familiare, che spiega questo interesse”.

I risultati, in portoghese